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03/05/2018 Recensione a Il tempo delle ciliegie di Alessandra Selmi su Il Cittadino
il Cittamo d a Giornale di Monza e della Brianza Settimanale (A0é,
di Alessandra Selmi
Le temps des cerises Louise Michel, la donna incendiaria
Louise Michel è stata un'anarchica fran-cese, nota per essere stata la più famosa in-cendiaria parigina. I ritratti e le foto in bianco e nero della sua epoca ci regalano l'immagine di una donna smilza, il volto allungato, la fronte alta e spaziosa, lo sguardo determina-to e il lungo taglio orizzontale della bocca at-teggiato in una smorfia cocciuta. È poco fa-mosa nel nostro Paese, ma in terra d'origine, dove è nota come «la santa anar-chica», abbondano le bio-grafie e dalla sua vita ricca di spunti è stato tratto un film. Louise Michel nacque a Vroncourt-la-C6te, in Alta Marna, nel 1830. La madre lavorava come cameriera nel castello dei si-gnori Demahis e fu probabilmente il loro fi-glio Laurent a metterla incinta: «Nei castelli della nobiltà era un fatto comune, la serva è una proprietà che si usa per apprendere certe arti amatorie». Così nacque la piccola Louise: Laurent fu allontanato dal castello e la bam-bina fu cresciuta dai signori Demahis, che le vollero bene come a una nipote, al punto che, pur essendo notoriamente la figlia di una sguattera, da tutti veniva chiamata Mademo-iselle Demahis. Alla morte dei signori, però, la sua sorte cambiò come il suo cognome: Loui-se divenne Mademoiselle Michel e, di lì a po-co, si trasferì a Parigi, dove si mantenne come insegnante. Il saggio biografico di Marco Rovelli ne tratteggia la vita attraverso le parole delle persone che le furono vicine. Lo stile è dun-que talvolta discorsivo, talaltra più colto, a seconda che la voce narrante sia il giardinie-re, la madre, il rettore dell'accademia di Chau-mont o Victor Hugo. Dalla seconda parte in poi, il testo assomiglia meno a un romanzo e più a un saggio e la vita di Louise si mescola ai grandi eventi storici, la guerra franco-prus-siana e il governo di Thiers. Fu sempre una persona «diversa», abitua-ta a pensare con la propria testa e a far di testa propria, senza badare al luogo comune e spesso in spregio della propria stessa vita: «Ha sempre continuato a pensare che il modo in cui la gente delle nostre parti tratta gli ani-mali, come oggetti inanimati su cui scaricare ed esercitare la violenza, sia il modello di co-me i potenti trattano gli inferiori sulla scala sociale».
Quando, in seguito agli scontri con le trup-pe di Thiers, arrestarono sua madre, Louise si consegnò e non oppose alcuna resistenza. Chiese per sé la pena di morte, che non le fu accordata: fu invece deportata a Numea, in Nuova Caledonia, dove istituì una scuola per i figli dei deportati. Non si arrese mai e, quan-do nel 1880 le fu concessa la grazia e poté tornare in patria, riprese la sua attività di mi-litante politica che condusse fino alla morte. «La sua tomba è ricoperta da piante e da fiori. Non lontana, la tomba di Théophile», il suo grande amore. :=-A
Il tempo delle ciliegie Marco Rovelli Elèuthera editrice, 130 pp, 14 euro
Data Pagina Foglio
03-05-2018 13 1
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