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20/05/2020 Recensione a La parte del fuoco di Chiara Ruggiero su Librofilia
A volte capita che persone apparentemente diverse, provenienti da latitudini e da vite differenti, finiscono per avere molte più cose in comune tra loro rispetto a persone nate, cresciute e vissute accanto per tutta una vita. Questo accade perché gli animi affini non si scelgono mai volontariamente bensì s’incontrano casualmente e, a questa magia, bisogna solo arrendersi e lasciare che il tempo faccia tutto il resto: che sedimenti gli animi tra loro oppure che li allontani per sempre. E questo, è quello che accade a Elsa e Karim, i due protagonisti de La parte del fuoco – il libro di Marco Rovelli tornato da poco in libreria grazie al lavoro di recupero svolto da Terrarossa Edizioni –: due anime perennemente in bilico e messe a dura prova dalla vita. Elsa è, infatti, una ragazza di buona famiglia, silenziosa, sfuggente, introversa, chiusa nel suo dolore e costretta ad entrare ed uscire dalle cliniche a causa dei suoi disturbi alimentari e psichici.
Karim, invece, è un immigrato clandestino di origine tunisina che prima di arrivare in Italia a bordo di un barcone, faceva il ballerino per i turisti nella sua città e successivamente l’impiegato in un ufficio ma quando tutto è crollato, è stato costretto a fuggire lontano, tagliando addirittura i legami con sua madre e suo fratello. Elsa e Karim hanno entrambi visto la morte in faccia – seppur per ragioni diverse – e conoscono bene il significato del dolore, della sofferenza e della solitudine e proprio per questo motivo, quando s’incontrano finiscono immediatamente per riconoscersi al primo sguardo. Dopotutto, i legami importanti non sono quelli dettati dai vincoli familiari o geografici ma quelli che decide di creare il destino.
I due protagonisti de La parte del fuoco di Marco Rovelli pur provenienti da ambienti diversi, hanno moltissimi elementi in comune, nonostante la differenza abissale che intercorre tra le loro esistenze, entrambi, infatti, sono costretti a fuggire: Karim dalla legge mentre Elsa da sé stessa e dalla sua famiglia.
Allo stesso tempo, hanno scelto entrambi l’autolesionismo come forma di protesta, per far sentire la propria voce o più semplicemente per rivendicare i propri diritti e per evitare il rimpatrio forzato. I tagli di Elsa e di Karim sono solchi che scavano in profondità ma, allo stesso tempo, è proprio da lì che entra la luce della quale necessitano per mantenersi ancora in vita. Anche il sangue è considerato un elemento necessario nel libro di Marco Rovelli, dopotutto si nasce sempre nel sangue caldo di qualcun altro ma si lotta e si muore nel proprio.
La parte del fuoco di Marco Rovelli è un libro crudo, selvaggio e animalesco che parla di amore e di libertà anche quando spesso si finisce per vivere dentro le prigioni che ci siamo auto costruiti. Inoltre, questo è un libro nel quale tutto ciò che accade è quasi sempre dettato dall’istinto perché non c’è mai il tempo di calcolare le proprie mosse. Allo stesso tempo, La parte del fuoco di Marco Rovelli è un libro che parla di fuga, di famiglia, di riscatto, di disagio, di immigrazione clandestina, di caporalato ma soprattutto parla di vita vera e di cosa potrebbe succedere quando due universi diametralmente opposti – come quello di Karim e di Elsa – si incontrano fortuitamente. https://www.librofilia.it/la-parte-del-fuoco-di-marco-rovelli-due-vite-in-bilico-che-sincontrano/
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