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08/11/2020 Recensione a La parte del fuoco di Eva Luna Mascolino su Sololibri
https://www.sololibri.net/La-parte-del-fuoco-Rovelli.html La parte del fuoco è un romanzo che assomiglia a un lungo canto misurato e straziante. La voce narrante compie una scelta precisa, fin dall’inizio, e riesce a portarla a compimento con estrema delicatezza e competenza: raccontare la storia di due esseri umani che, altrimenti, non si sarebbero mai incontrati, usando la letteratura per creare dei lacci dove nel mondo reale ci sarebbero a stento sottili fili di nylon. Dei due personaggi portanti, il protagonista potrebbe essere o l’uno o l’altro, così come entrambi o nessuno: dipende da come si ascolta il libro. Da una parte c’è infatti Karim, un immigrato clandestino arrivato in Italia e alla ricerca di un lavoro, di una casa, di un centro di gravità qualsiasi. A lui il narratore si rivolge sempre con il tu, espediente tanto raro quanto complesso da maneggiare, specialmente se l’interlocutore appartiene a una categoria sociale potenzialmente controversa, marginale, nel mirino. Non sarebbe Marco Rovelli a scrivere, dopotutto, né TerraRossa edizioni a ripubblicare un’opera simile nella collana Fondanti, se non ci fosse una fiamma viva ad animare le pagine e le vicende di cui queste ultime si fanno portavoce.
Dall’altra parte della barricata c’è Elsa. Elsa che viene descritta sempre in terza persona e che all’inizio dell’opera:
È sola anche lei, quasi muta, con un corpo fragile e che non sa difendere. Non ha niente in comune con Karim, a prima vista, ma come lui non si ferma alla superficie delle cose per interagire nella società che la ospita. Dopotutto, forse proprio dalla sua fame di senso, o anche solo di tenerezza, è emerso il suo istinto a ferirsi, a usare un coltello contro la carne e a diventare quasi estranea a sé stessa. La fatica che compie nel corso dell’opera per decifrarsi e per uscire da questo vortice è quasi insostenibile, quindi, specialmente per una persona del suo spessore. Non a caso Elsa legge, ci dice il narratore, mentre Karim scrive. Sembrano fatti per trovarsi, insomma, e invece quando si conoscono non si desiderano allo stesso modo. Hanno l’aria perduta, le stesse giornate incerte davanti a sé, però stare insieme li aiuta almeno a ricomporre un puzzle troppo assurdo per essere risolto da una persona sola. Una lingua evocativa e sapiente accompagna il lettore tra le loro fatiche condivise, negli incastri di vita imprevedibili e dolorosi che li costringono a non stare mai fermi, e la loro esistenza immaginaria si trasforma ben presto nella denuncia di una comunità esclusiva e marcia, eretta sulle norme più che sui sogni, nella quale non c’è posto per chi ha sete di giustizia ma non è in grado di liberarsi dei propri nemici. Le loro vite si alternano e si sovrappongono, dialogano e poi si allontanano, in una struggente e abilissima prova narrativa che fa de La parte del fuoco un romanzo quanto mai attuale, nonostante la sua prima pubblicazione risalga ormai al 2012. A otto anni di distanza, grazie alla riscoperta di Giuseppe Girimonti Greco e a ulteriori tappe di editing e revisione che l’autore stesso menziona nella premessa inziale, Karim ed Elsa tornano a parlare all’Italia di oggi in una nuova edizione di pregio, spingendo la finzione ancora un po’ più in là. Oltre il confine di ciò che esiste o che non esiste si sviluppano infatti episodi e rapporti di causa-effetto di un realismo conturbante, descritti in punta di piedi da una penna straordinariamente poetica e scorrevole fino alle ultime righe. |
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